Il fratello Michele nell’ascoltarlo ha una espressione di gioia e di compiacimento per l’innamoramento ma anche di stizza e di irritazione per l’espressione usata dalla madre di lei. Michele con questo ossimoro nell’animo pensa al suo status sociale, ai suoi rapporti con i Banchieri, con gli Imprenditori … dell’alta borghesia americana e quindi della sua elevata vita sociale.
Lui essendo anche un abile Imprenditore abituato a prendere rapide decisioni, si rivolge al fratello Tito e gli dice:” ho intenzione di aprirti una Filiale della mia Banca “M.BERARDINI” in Italia nella città di Napoli affidandotene la Di- rezione”
A sentire questa offerta a Tito immediatamente gli passano tutti i mali ed è in-vaso da una gioia smisurata, immensa, colossale…non sta più nei panni, si alza e abbraccia intensamente il fratello pieno di lagrime di gioia! Intanto corre l’anno 1895 e Tito organizza subito la partenza per il ritorno in Italia al suo amato Paese di montagna con la certezza di ritornare ad essere un Banchiere della Banca di suo fratello.
A San Sebastiano riprende il suo antico mestiere di Imprenditore Agricolo, si riappropria del suo Mulino e della sua abitazione in centro del paese… avvisa la amata Ester la quale anche lei vive momenti di sfrenata gioia, smoderata contentezza e di sconfinata esultanza! Gioisce perché è ritornato il suo amato Titino ( questo il diminutivo con cui lo chiamava).
Si prepara in fretta e furia una valigia e parte per raggiungerlo lasciando una lettera d’addio ai suoi genitori…Si sposano quasi subito, nel 1896 nasce la prima figlia Ada.. il 10 dicembre 1898 il piccolo Filippo e poi via via tutti gli altri 8 figli tra cui Edvige, la madre di Ester e Laura. Si arriva al 1906. Michele, mantiene la promessa, apre la agognata Filiale della Banca “M.BERARDINI” a Napoli in Pza Nicola Amore, 3 (nel centro storico) e affida la Direzione al fratello TITO. E’ il coronamento di un sogno. Tito con l’ama ta moglie Ester e con i figli si trasferiscono a Napoli e ci vivono per lungo tempo. Filippo particolarmente predisposto per la Musica dopo le normali obbligatorie, si iscrive al Regio Conservatorio di Musica San Pietro a Majella per diplomarsi a pieni voti nel 1922.